MINDFUL EATING: MANGIARE IN CONSAPEVOLEZZA

11.01.2019

MEDITAR MANGIANDO: la consapevolezza in fuga

I termini "meditazione", "mindfulness" ormai vengono associati a qualsiasi pratica vitale: esiste la meditazione camminata, il minfulness eating, la meditazione del respiro ecc.

Oltre ad essere sicuramente una buona trovata mediatica, portare la consapevolezza (traduzione di mindfulness) in ciò che solitamente facciamo durante il giorno può portarci innumerevoli benefici sotto moltissimi aspetti: da quelli salutistici a quelli psicologici.

Tutto questo può essere portato anche all'alimentazione, che si tratti di un periodo di dimagrimento oppure di "semplice" nutrimento.

COS'È IL MINFULNESS

La traduzione letteraria di questo termine è "consapevolezza".

Il mindfulness si propone infatti di risvegliare la consapevolezza dell'individuo in quello che sta facendo.

Nelle nostre frenetiche vite in cui sperimentiamo spesso la sconnessione e l'automatismo in tutto ciò che è ripetitivo e abitudinario (mangiare, respirare, mettere in ordine, lavare i panni, lavarsi...) questa pratica può davvero essere rivoluzionaria.

Sviluppare un livello di attenzione e presenza in quello che si sta facendo, non importa quanto "comune" o "solito" possa essere, permette di sperimentare stati di coscienza insoliti e meravigliosi e di vivere in pienezza il momento presente.

Nella nostra società siamo portati a proiettarci nel futuro o rivivere il passato, ignorando l'attimo che stiamo vivendo. È molto comune rimandare le nostre attività ad un imprecisato "domani" e nel frattempo lasciar correre il tempo e le nostre azioni in uno stato di disattenzione che ci impedisce spesso anche di ricordare cosa abbiamo fatto.

Esempio classico: non mi ricordo cosa ho mangiato ieri, perché non ho cucinato io e non ho prestato attenzione a quello che mangiavo visto che guardavo la TV o scorrevo Facebook o Instagram.

Ma anche: non ricordo assolutamente nessun momento del tragitto che ho fatto ieri per tornare da lavoro... tanto è sempre uguale!

COSA COMPORTA LO STATO DI DISATTENZIONE?

Oltre a poter provocare i più disparati incidenti di distrazione (chiavi dimenticate a casa, macchinetta del caffè lasciata a bruciare sul fornello, incidenti stradali...) questo stato costante di vita distratta porta a lungo termine ad uno stato depressivo latente. In pratica non accorgendomi di quello che faccio, il mio cervello non riesce a ricordare di aver fatto esperienza e, secondo lui, le vostre giornate risultano "vuote". Magari passate tutte le ore di veglia nelle più disparate attività, ma la vostra mente non le registra perché è "altrove" (ossia nel passato o nel futuro). Tutti abbiamo sperimentato almeno una volta questa sensazione.

Dal punto di vista alimentare, questa mancanza di consapevolezza può aprire le porte ad una serie di problematiche che poi si ripercuotono nel corpo fisico.

CONSAPEVOLEZZA A TAVOLA

Ora che abbiamo gettato le basi per capire cosa si intende con "mindfulness" in linea generica e come questo concetto possa essere applicato a tutte le nostre attività, vediamo cosa succede applicando questo concetto al cibo.

IL CIBO DISTRATTO

Mangiare senza consapevolezza è una delle cose più comuni che nella mia pratica clinica ho visto e, più personalmente, sento in agguato dentro di me in molte occasioni.


  • "non mi interessa il cibo"
  • "devo far mangiare il bimbo"
  • "litigo col mio partner per la gestione della casa"
  • "uso il tempo del pranzo per aggiornarmi sull'attualità"
  • "voglio rilassarmi: controllo facebook"

Queste sono le principali frasi che sento nel mio studio quando chiedo "cosa fai mentre mangi?"

Effettivamente è da molte generazioni che si assiste a questa "sconnessione" con il piatto: la vita è frenetica, a volte il tempo è scarso e abbiamo l'illusione che raggiungere livelli elevati di multitasking sia sinonimo di "ottimizzazione del tempo".

In realtà il multitasking è la più grande fregatura dell'era moderna: siamo convinti che fare più cose contemporaneamente sia il modo migliore per sfruttare il poco tempo a disposizione, ma alla fine della giornata ci rendiamo conto di aver fatto la maggior parte delle cose senza attenzione, senza amore e senza presenza.

DISTRAZIONE GASTRICA

Magiare in consapevolezza non è solo una pratica zen che implica di prestare attenzione al cibo e rilassarsi. È invece a tutti gli effetti una pratica che ha un valore salutistico molto elevato.

Dal punto di vista fisiologico, se noi non prestiamo attenzione al cibo che mettiamo in bocca, non permettiamo al nostro stomaco di preparare il quantitativo giusto di succhi gastrici (esiste una regolazione "visiva" che regola finemente la quantità di acido cloridrico da produrre per un dato pasto).

Questo può portarci (sia a lungo andare, che nell'immediato) ad avere una manifestazione di gastrite oppure di difficoltà digestive.

DISTRAZIONE DA BILANCIA

Mangiare senza attenzione è poi una delle principali cause di sovralimentazione nel nostro paese. In pratica mangio senza accorgermene e non riesco a capire quando sono sazio.

Il nostro cervello visualizza solo il piatto pieno e successivamente il piatto vuoto: quel che accade nel mezzo è un mistero intervallato da profili facebook e like di instagram.

EMOZIONI DA MANGIARE

Allo stesso modo, se mentre sto mangiando discuto con qualcuno o mi arrabbio (spavento, preoccupo, allarmo) per un fatto di cronaca, il mio meraviglioso cervello assocerà l'emozione negativa al cibo consumato causandomi a volte repulsione per quel cibo in altre circostanze (questo succede spesso con i bambini) oppure difficoltà digestive della pietanza.

Come fare quindi a riportare consapevolezza al nostro cibo?

I BENEFICI DEL MINDFUL-EATING

Mangiare in consapevolezza permette di creare un rapporto con il cibo che esuli dal solo riempimento: ogni pietanza può diventare un ponte verso sapori ed emozioni che ci permettono di vivere con pienezza il pasto. Inoltre "forzare" la nostra attenzione nel "qui e ora" durante almeno 3 pasti al giorno aiuta ad avere lo stesso atteggiamento in moltissime altre attività.

Il beneficio migliore della consapevolezza è quello di evitare di intasare le nostre menti con pensieri spazzatura e vivere il presente per quello che è: l'unico momento che abbiamo.

  • "NON GUARDARE LA TV O LEGGERE DURANTE IL PASTO"

Questa è una delle raccomandazioni che è presente nei miei piani alimentari e che riguarda esattamente quanto abbiamo detto in questi giorni.

Evitate di avere fonti di distrazione esterne molto forti (come il cellulare o la televisione) a portata di mano: relegateli in un'altra stanza se necessario o installate un'applicazione di blocco che impedisce l'uso di facebook e instagram (o gmail) durante l'orario dei pasti.

  • PREPARATE IL VOSTRO CIBO CON AMORE E COLORE

Preparare i pasti con attenzione, amore e con ingredienti colorati, prestando attenzione anche alla composizione "artistica" del piatto, permette di avere un rapporto con il cibo che vada aldilà del semplice alimento riempi-pancia. Questo richiamerà la vostra attenzione al piatto e vi farà gustare con attenzione ogni boccone.

  • OSSERVATE IL VOSTRO CIBO

Tornate alla fase dello svezzamento: osservate il piatto, scrutate le pietanze come se fossero cibi esotici mai visti prima. Osservate la geometria incredibile dei cavoli romani, la perfezione delle venature della carota o la forma buffa dei ceci. Osservate. Annusate. Esplorate.

  • MANGIATE LENTAMENTE

Masticate. Masticate. Masticate. E, nel dubbio, masticate ancora.

La masticazione, oltre ad essere importante per il viaggio del cibo nell'apparato digerente, permette di entrare in contatto con il cibo e mantenere l'attenzione a ciò che si consuma. Inoltre, più lunga è la masticazione più facilmente il nostro corpo manderà il segnale di sazietà impedendoci di fatto di mangiare oltre misura.

  • LASCIA DA PARTE LE DISCUSSIONI

Spesso utilizziamo il prezioso tempo del pasto per riunirci con la famiglia e discutere della gestione familiare. Mettete una regola: in questa casa si discute solo sul divano (o qualcosa di simile).

Le discussioni sono importanti e spesso costruttive, ma farle a tavola pregiudica la digestione, il rapporto con il cibo e ci distrae dalla nostra attività.

Le tecniche potrebbero essere molte di più, ma queste sono sicuramente le più immediate e di facile esecuzione.

Provatele e siate clementi con voi stessi: non è facile cambiare abitudini ben radicate :)